Implantologia a carico immediato

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Implantologia a carico immediato

Gi Impianti dentari servono a ripristinare i denti che mancano oppure a stabilizzare con bottoni o barre le protesi totali. La tecnica classica che adottavo quando ho iniziato a occuparmi di implantologia prevedeva il posizionamento chirurgico degli impianti, la loro guarigione sotto gengiva, la scopertura dopo tre mesi e la loro protesizzazione.

Ora capita spesso che attenda non più di due mesi dall’intervento, e che gli impianti vengano collegati  direttamente ad un collare di guarigione, evitando l’intervento di scopertura.  Le conoscenze migliorano, e anche l’industria progetta impianti con superfici nuove (sia macroscopiche che microscopiche) che tendono ad accelerare i tempi di integrazione con l’osso.

Capita anche di avere dei casi in cui si ricorre al Carico Immediato. Tutti, sia il paziente che il dentista vorrebbero fare in fretta. Nessuno vorrebbe aspettare i tempi biologici che normalmente servono perché un impianto dentario venga inglobato dall’osso, con un processo che è peraltro  molto simile alla guarigione di una frattura ossea.

Ebbene, in tutta onestà va detto che il carico immediato è una realtà, ma che come tutte le terapie chirurgiche ha delle indicazioni, e non può essere proposto come tecnica di routine.  Diffidate di chi dice che il carico immediato è possibile in tutte le situazioni e per tutti i pazienti. Occorre valutare caso per caso.

Per carico immediato su impianti si intende il costruire il dente o ancorare la dentiera agli  impianti stessi  in un tempo che va dalla medesima seduta chirurgica  a non oltre le 24 ore dall’intervento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.  Sinteticamente molto dipende dalla qualità dell’osso e dalla stabilità che l’impianto ha non appena inserito (stabilità primaria).

Ora vi presento un caso di una paziente che si è presentata totalmente senza denti nella mandibola e che in 24 ore se ne è tornata a casa con 6 impianti e 12 denti. Sono passati 3 anni e tutto funziona alla perfezione, con grande soddisfazione di entrambi. Il dolore è stato pressoché assente, poco il disagio post operatorio se si esclude un modesto gonfiore nei primi tre giorni.

A distanza di 3 mesi è poi possibile eseguire, con i tessuti gengivali stabili, la protesi definitiva, utilizzando i migliori materiali sia dal punto di vista estetico che funzionale. In questo caso la ceramica su lega palladiata.

Il caso iniziale

Gli impianti appena posizionati e la sutura

Il provvisorio cementato 24 ore

dopo l’intervento

l caso ultimato con la protesi fissa in

ceramica su metallo

 

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